Arti & Culture

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Full Monty

Note Rigeneranti - Adriano Papagno

Correva l’anno 1997 quando arrivò nelle sale cinematografiche un film inglese destinato, caso più unico che raro, a mettere rapidamente d’accordo pubblico e critica: si trattava di “The Full Monty” del semi sconosciuto Peter Cattaneo, film che gli valse diverse nomination e premi tra cui l’Oscar per la miglior colonna sonora.

 

Come è noto, al centro della commedia è la vicenda di un gruppo di disoccupati che, per risolvere i loro problemi economici e non solo, decidono di diventare spogliarellisti. Una vita e un salario da reinventare, i sei operai devono rimboccarsi le maniche, affrontare non solo la difficoltà di trovare un nuovo lavoro, ma anche tutte le fatiche per superare le timidezze, i sensi d’inadeguatezza, di colpa e i pudori. Infine però riusciranno, con coraggio e un pizzico di incoscienza, a dare una svolta alle loro vite, a conoscere meglio se stessi, a ritrovare i valori dell’amicizia, dell’amore e della solidarietà.

La disoccupazione, con il senso di precarietà, di disperazione e di paura che ne possono derivare, è una piaga che sentiamo oggigiorno ancora più forte di quando il film era uscito, in seguito alla crisi, derivata dalla gestione dell’emergenza sanitaria ed è questo l’elemento che rende il film attuale e specchio della nostra realtà. Centrale e forte è l'invito a non arrendersi, perché a volte basta un’idea per trasformare la propria vita, l’importante è credere in se stessi. E se c’è un motivo per non perdere questa commedia ricca di sfumature, è proprio la carica esplosiva di autostima e incitazione a reagire che trasmette.

Lo spettacolo è caratterizzato dalla comicità, anche se in quasi due ore di canzoni e battute non mancano i momenti introspettivi per ciascuno dei protagonisti, ognuno dei quali ha i suoi demoni interiori da affrontare e possibilmente vincere. Si tratta di un racconto scanzonato, ma con venature di tristezza, arginata con un sorriso, come la canzone di Caparezza, scelta per montare questo video: “Ho bisogno di un motivo che mi faccia stare bene, ho bisogno di un motivo che mi tiri su il morale”.

Questo è quello che abbiamo provato a fare con questo video!

Stare bene

Testo di Caparezza

Hey! Ho bisogno almeno di un motivo che mi faccia stare bene

Sono stufo dei drammi in tele, delle lamentele, delle star in depre

Del nero lutto di chi non ha niente a parte avere tutto

Delle sere chiuso per la serie culto, della serie chiudo e siamo assieme, punto

Soffiano venti caldi, siamo rimasti in venti calmi

E sono tempi pazzi, fricchettoni con i piedi scalzi che diventano ferventi nazi

Fanno il G8 nei bar, col biscotto e il cherry muffin

Sono esilaranti nel ruolo di piedipiatti, Eddie Murphy

Scusa non dormo sulla mia Glock 17 sognando corpi che avvolgo come uno stock di cassette

Ora che mi fido di te come di chi fa autostop in manette

Scelgo un coro come Mariele Ventre che mi faccia star bene sempre!

Con le mani sporche fai le macchie nere

Vola sulle scope come fan le streghe

Devi fare ciò che ti fa stare

Devi fare ciò che ti fa stare bene

Soffia nelle bolle con le guance piene

E disegna smorfie sulle facce serie

Devi fare ciò che ti fa stare

Devi fare ciò che ti fa stare bene

Hey! Ho bisogno almeno di un motivo che mi tiri su il morale

Prima che la rabbia mi strozzi mentre premo sul collare

Pare che il "brutto male" nasca spontaneo da un conflitto irrisolto

Vadano a dirlo a chi ha raccolto l'uranio del conflitto in Kosovo

Chi se ne sbatte

Di diete famose, di strisce nel cielo e di banche

Non vedo più ombre se accendo il mio cero al debunker

Non faccio come il tuo capo, coperto di bende come Tutankhamon

Non vivo la crisi di mezza età dove "dimezza" va tutto attaccato

Voglio essere superato, come una Bianchina dalla super auto

Come la cantina dal tuo superattico, come la mia rima quando fugge l'attimo

Sono tutti in gara e rallento, fino a stare fuori dal tempo

Superare il concetto stesso di superamento mi fa stare bene

Con le mani sporche fai le macchie nere

Vola sulle scope come fan le streghe

Devi fare ciò che ti fa stare

Devi fare ciò che ti fa stare bene

Soffia nelle bolle con le guance piene

E disegna smorfie sulle facce serie

Devi fare ciò che ti fa stare

Devi fare ciò che ti fa stare bene

Vuoi sta-re be-ne? Sta-re be-ne

Vuoi sta-re be-ne? Sta-re be-ne

Vuoi sta-re be-ne? Sta-re be-ne

Vuoi sta-re be-ne? Sta-re be-ne

Risparmiare metà della fatica?

Cancellare metà della rubrica?

Respirare soltanto aria pulita?

Camminare verso la via d'uscita? -ta? -ta? -ta? -ta?

Mi farà stare bene!

Devi fare ciò che ti fa stare bene

Devi fare ciò che ti fa stare

Ciò che ti fa stare

Ciò che ti fa stare bene

Mi farà stare bene

Canto di draghi, di saldi, di fughe più che di cliché

(Ti farà stare bene)

Snobbo le firme perché faccio musica, non défilé

(Ti farà stare bene)

Sono l'evaso dal ruolo ingabbiato di artista engagé

(Ti farà stare bene)

Questa canzone è un po' troppo da radio sti cazzi finché

(Ti farà stare bene)

 

 

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