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In differenti epoche, la storia del pane è sempre stata legata a movimenti sia politici, sia economici.
I fornai hanno sempre avuto fama d'essere rivoluzionari, poiché i forni, dato il loro insolito orario di lavoro, erano luoghi ideali per le riunioni clandestine.
Ultimamente mi capita, sempre più sovente, di scoprire che persone comuni hanno, con il loro duro lavoro, senza le luci del protagonismo e nel completo anonimato, lasciato a tutta l’umanità un dono di inestimabile valore. Inizialmente sono animati, in modo quasi ossessivo, da come affrontare e risolvere il problema che li affligge, aprendo così la strada a tutta l’umanità, nessuno escluso. Ma in questo straordinario racconto non sempre le cose vanno per il verso giusto. Ecco l’incredibile storia del Dottor Rife.
Cosa spinge una persona comune, a un certo punto della sua esistenza, a intraprendere un’azione semplice, apparentemente insignificante, come quella di non alzarsi dal posto in cui siede in autobus e diventare la scintilla che innesca il movimento contro l’apartheid negli Stati Uniti d’America.
Ricordando quel momento, a distanza di anni, Rosa Parks disse: ”La gente dice che non ho rinunciato al mio posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro. Non ero vecchia, avevo 42 anni, no. L’unica cosa di cui ero stanca era arrendermi”.
Recentemente un caro amico, citando le parole di Henry David Thoreau, mi incoraggiò così:” Alessandro...la disobbedienza è il reale fondamento della libertà. Gli obbedienti sono nati per essere schiavi!”
Da piccolo ho sempre sognato di essere un supereroe. Mi ricordo che a scuola passavo il tempo a disegnare uomini con super poteri pronti a rischiare la propria vita pur di proteggere i più deboli, gli indifesi e gli innocenti. Non so per quale motivo. Ad oggi, continuo a perseguire questo mio sogno. Un giorno lessi una citazione che alimentò questo desiderio e mi diede il potere di riconoscere i supereroi del mio tempo. La citazione diceva questo :”Diventate individui forti dal punto di vista fisico, intellettuale e spirituale. Essere forti in tutti questi aspetti è l’ideale. Molti possono essere forti in uno o due, ma solo quando tutti e tre gli aspetti vengono curati si può godere di una vita equilibrata e realizzata. Chi alimenta la propria forza da tutti i punti di vista non sarà mai sconfitto.”
Cosa spinge un uomo a lottare per tutta la sua esistenza decidendo di dare la vita per difendere i propri ideali senza scendere a compromessi? Che cosa significa concretamente la parola resilien-za? Saremmo disposti a sopportare tutto questo? Per rispondere a tutto ciò ecco a voi l'incredibile sto-ria umana di un grande protagonista del XX Secolo: Nelson Mandela.
L’autore, a partire dalla lettura de: “I doveri dell’uomo”, che lo stesso Giuseppe Mazzini, definisce un atto d’amore rivolto agli operai italiani e alle donne del suo tempo, immagina di intrattenere un dialogo con lui, per comprendere profondamente le motivazioni che lo hanno spinto a continuare a perseguire i suoi ideali, nonostante le persecuzioni che ha dovuto affrontare.
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